Vite oltre. Documenti e umanità dietro un filo spinato che ha cambiato la storia

Data di pubblicazione: 26/01/22

Data ultimo aggiornamento: 21/12/22

documenti provenienti da un campo di concentramento

Il 27 gennaio ricorre il Giorno della Memoria, istituito dal Parlamento italiano con la legge n.211 del 20 luglio 2000.

La data è stata scelta in quanto anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz avvenuta nel 1945, in “ricordo della Shoah, lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, sì sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.

Obiettivo della giornata “conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere”.

La Direzione partecipa anche quest’anno al Giorno della Memoria condividendo online alcune immagini di documenti restaurati presso l’Istituto centrale per la patologia degli archivi e del libro (ICPAL). I documenti provengono dall’ITS International Tracing Service (oggi Arolsen Archives International Center on Nazi Persecution) di Bad Arolsen in Germania; centro di documentazione, informazione e ricerca sulle persecuzioni naziste, l’Olocausto e le persone deportate.

Parte dei documenti presenti in Istituto è stata oggetto della tesi in Conservazione e restauro dei beni culturali (PFP5) dal titolo Vite oltre. Documenti e umanità dietro un filo spinato che ha cambiato la storia, discussa nella sessione di novembre 2021 dalla dott.ssa Sara Belligno presso la Scuola di Alta Formazione e Studio dell’ICPAL.

Si tratta di atti ufficiali, documenti privati e fototessere di deportati, per un totale di 430 unità, provenienti dal campo di concentramento di Flossembürg, dove erano reclusi prigionieri di guerra, “asociali”, omosessuali, prigionieri politici ed ebrei.

Scopo dell’ICPAL è conservare libri e documenti con l’obiettivo di preservare la memoria scritta nel futuro.

Galleria

Foto dei documenti e delle operazioni di restauro di Sara Belligno

#pernondimenticare